Il costume di Bitti
rispecchia l'agiatezza di cui il paese ha sempre
goduto. Giochi di tagli e intarsi di stoffe
diverse, panno, seta, terziopelo, sottolineati da
guarnizioni di broccati multicolori e galloni
uniti da finissimi ricami, conferiscono all'abito
femminile particolare raffinatezza ed eleganza.
È composto da un vestiario di tela bianca sul
quale vengono indossate le restanti parti. Sulla
varietà dei colori signoreggia il rosso della
balza che fascia la pesante gonna d'orbace,
impreziosita da impeccabili pieghe che, nella
parte posteriore, la fanno rassomigliare a un
organetto. Un corpetto a maniche lunghe finemente
ricamato accompagna il giallo ocra di un altro
indumento che incornicia la camicia dove
troneggiano gli antichi gioielli d'oro e gli
amuleti d'argento. Più sobrio è invece il
costume maschile, elegantemente composto nei
colori bianco e nero. Sulla camicia accuratamente
ricamata e fasciata da un corpetto risaltano i
bottoni d'oro, immancabile gioiello che
simboleggia la fertilità. |
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Sono
bianchi anche i calzoni in tela, sopra i quali
viene indossato un particolare gonnellino
chiamato "vraccas". Questo indumento,
come le ghette, il cappotto e il copricapo,
comunemente chiamato "sa berrita", ha
il colore nero dell'orbace, un tessuto pesante
ricavato dalla lana più pregiata delle pecore.
Le donne d'altri tempi la tessevano con abilità
servendosi del telaio orizzontale prima di unirla
alle erbe tintorie che le avrebbero dato quella
particolare colorazione scura. lì costume, un
tempo abito della festa per le donne che in altri
giorni ne esibivano uno più dimesso, o di uso
quotidiano per gli uomini, almeno fino alla prima
guerra mondiale, solennizza oggi le ricorrenze più
importanti del paese. Le processioni, in
occasione delle maggiori festività religiose,
regalano una spettacolare fantasmagoria di colori
armoniosamente combinati che esaltano il clima
gioioso degli appuntamenti più cari alle
tradizioni del paese. |
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