Il museo della
civiltà pastorale e contadina è una tappa da
non perdere. La visita offre un prezioso viaggio
nella memoria. Strumenti di lavoro d'altri tempi,
necessità quotidiana di pastori, contadini,
artigiani, massaie sono esposti con cura nelle
sale di una casa che riproduce fedelmente l'architettura
di anni remoti, caratterizzata dal portico e
dalle scale in granito, dal pavimento e dal
soffitto in legno. Il museo è ospitato in un
angolo appartato del paese, nell'antico quartiere
di Monte Mannu, a pochi passi dalla chiesa
parrocchiale. li caratteristico acciottolato
della via Mameli guida i visitatori fino al
complesso colore rosa. Un recente intervento di
restauro ha consentito il recupero dei gusti e
delle geometrie d'altri tempi, degnamente
riproposti all'attenzione e alla curiosità del
pubblico. Lì numerosi oggetti, ben combinati nel
percorso espositivo, rievocano il lavoro degli
uomini dediti alla preparazione del formaggio e
alla cura della terra. Utensili dalle fogge
diverse illustrano le loro fatiche. Aratri, falci,
paiuoli, recipienti dalle tante fatture, accanto
a numerosi altri strumenti, rendono memoria degli
antichi momenti di lavoro. |
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Altri spazi sono riservati al
calzolaio e al fabbro. Arnesi dimenticati
dalle tecnologie attuali mostrano ritmi e
consuetudini degli artigiani d'un tempo. Una sala,
impreziosita da un arco di granito, ospita l'arte
femminile di tessere gli antichi tappeti che qui
chiamano "vrassatas". Erano il frutto
di un lavoro paziente e discreto di mani esperte,
abituate alle fatiche del telaio orizzontale. Una
sala presenta il ciclo della panificazione,
illustrato dalle due foto di questa pagina. Si
trattava di un'attività affidata alle donne che
con maestria provvedevano alla produzione del
tipico "pane carasatu". Il ciclo,
avviato con la lievitazione, richiedeva tempo. La
preparazione della sfoglia, sottilissima, avrebbe
preceduto la prima infornata a cui sarebbe
seguita una seconda per dare al pane quella
particolare fragranza che ancora oggi tutti
possono apprezzare. Molti strumenti di lavoro
erano necessari per compiere il ciclo. Tutti sono
visibili in uno spazio del museo che riunisce la
varietà dei canestri, degli utensili
indispensabili alla pulizia del grano e alla
lavorazione della farina che precedevano l'ultimo
atto della produzione. |
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